I miei grossi grassi giorni ad Atene

Con l’occasione di un viaggio di lavoro ho visitato di nuovo Atene. C’ero stata in gita al liceo, ma si sa, durante le gite scolastiche non si capisce mai niente e quindi sono stata contenta di poter visitare di nuovo una città che al tempo non mi aveva lasciato nessuna emozione addosso. Tutto quello che ricordo durante quella gita scolastica sono la miriade di cani randagi per strada, certi ceffi poco raccomandabili e il Partenone. Diciamo che quei ricordi sono stati confermati – tranne per i cani, ora ce ne sono decisamente meno.

Dove alloggiare

Consiglio vivamente di prendere un albergo in centro, ma proprio centro centro. Io ero al Grande Bretagne proprio in piazza Syntagma, accanto al parlamento, l’ideale per andare a piedi dappertutto. Forse meglio ancora se troviate una stanza a Monastiraki o in Plaka. Più centrali di così si muore.

Cosa fare

Atene è una città grande, ma anche molto piccola allo stesso tempo. Piccola perché quello che servirà a voi è tutto concentrato e non dovrete uscire dal centro.
A mio avviso non c’è proprio tantissimo da fare e lo dice una che quando viaggia cerca la cosa più alternativa da fare, ma ad Atene c’è ben poco.
Imperdibile l’Acropoli col Partenone e la sconfinata vista sulla città. Scendendo c’è il New Acropolis Museum dove sono conservati migliaia di pezzi originali che si trovavano in precedenza sull’Acropoli e dove potrete ammirare le vere Cariatidi in tutta la loro bellezza.

Un giro in Plaka è d’obbligo se volete un po’ di materiale per il vostro Instagram, un souvenir oppure se volete fermarvi in uno dei tanti café o ristorantini. Plaka è il posto che mi ha colpita di più, è adorabile ed è di fatto la vera Atene antica. A quanto pare tutto il resto è stato costruito poi intorno ad essa.

Da Plaka si arriva a Monastiraki coi suoi negozi e ristoranti, caratterizzata dalla chiesa al centro della piazza. La sera diventa un ritrovo per tutti, quindi è sempre molto affollata. Se volete un consiglio spassionato occhio al portafogli! Ad Atene i borseggiatori hanno vita facile.

Degno di nota, se siete a piedi durante il vostro giretto turistico sono il bellissimo Zappeion, lo stadio olimpico e il tempio di Zeus.

Interessante da vedere è il cambio degli euzoni davanti al milite ignoto al Parlamento. Lo fanno tutti i giorni, ma lo “spettacolo” più lungo avviene il sabato e la domenica alle undici di mattina.

Se anche voi amate le scarpe (e lo so che le amate) non potrete farvi scappare Melissinos il poet sandal maker. Il signor Stavros Melissinos è davvero un poeta e ha scritto numerosi saggi e libri di poesi, tradotti e venduti in tutta Europa, ma è anche un calzolaio che ha ereditato il lavoro e il negozio dal padre e porta così avanti la tradizione di famiglia. I suoi sandali sono fatti su misura prendendo la forma del piede del cliente (i sandali sono pronti in pochi minuti) e si ispirano alle fogge dei sandali degli antichi greci. Melissinos è diventato famoso in tutto il mondo, tanto che ha confezionato sandali per ogni tipo di celebrity, da John Lennon a Sarah Jessica Parker. Oggi il business è portato avanti dal figlio che continua a produrre sandali di alta qualità a prezzi abbordabilissimi. Io ho preso il mio paio lì e sono felicissima dell’acquisto.

Cosa mangiare

Nonostante io non sia una grande fan della cucina greca (troppe verdure, aglio, tzaziki e cose che non mi piacciono) devo dire che ho mangiato da dio.
Devo confessare che mi sono nutrita quasi solo di gyros al maiale (in realtà ho passato giornate intere mangiando solo gyros al maiale), ma in ogni caso il resto del cibo l’ho trovato ottimo. E devo dire di essermi ricreduta sul cibo greco.

I gyros pita più buoni di Atene (e ne ho provati tanti!) secondo me sono quelli di Savvas all’angolo con piazza Monastiraki.

Al secondo posto assolutamente quelli di Bairaktaris.

Uno snack da strada molto popolare è il koulori, una specie di pretzel dalla forma tonda con sesamo. A mio avviso nulla di che, ma in genere questi baracchini hanno anche le ciambelle fritte con lo zucchero che meritano decisamente di più.

Una delizia degli dei (ma da evitare assolutamente se siete a dieta) è il saganaki, ovvero una fetta di formaggio ultra fritta nell’olio. Un’estasi di unto.

Altrettanto deliziosa è la carne. Tutta. Ovunque. Questi sono dei comuni souvlaki di maiale su un letto di pita presi al ristorante Bairaktaris a Monastiraki. Comuni eppure strabuoni.

Se volete andare a mangiare dell’ottimo arnaki (ovvero agnello) non perdetevi la taverna Elaias in Plaka. Questo è uno dei loro piatti tipici greci: agnello con salsa di pomodoro e feta con patate. Posso assicurare che questo se la batte con l’agnello di mia madre. Tutto estremamente soffice e delicato da sciogliersi in bocca.

Sempre da Elaias la frittura di calamari è spaziale. Non unta, croccante e i calamari perfetti, non gommosi, né duri. Le persone che erano con me sono impazzite per le polpette di melanzane e gli involtini di melanzane e formaggio.

Viaggiando a circa trenta minuti da Atene sù per la montagna, potrete godere di una vista mozzafiato della città e mangiare dell’ottimo cibo locale. Dove? Da Zafiro Café. Il padrone è un signore gentilissimo e manifesto vivente dell’incredibile calore e ospitalità greca. Per farci assaggiare tutto il possibile ci ha portato delle “piccole” porzioni dei piatti della tradizione greca, dalle olive kalamata alla feta con l’olio d’oliva, le polpette di manzo, le foglie di vite ripiene, souvlaki di pollo, verdure in mille modi eccetera eccetera.

I dolci greci non fanno per me (e nemmeno per i diabetici). Sono pieni zeppi di zucchero, miele e frutta secca. Sono estremamente dolci, io onestamente non arrivo al secondo morso.

L’ouzo è uno dei liquori tradizionali greci, piuttosto alcolico e dal sapore vagamente di anice (a mio avviso, ma potrei sbagliare). Va bevuto con ghiaccio e acqua per mitigarlo un po’. Personalmente non amo l’alcol in generale, quindi non ho amato neanche l’ouzo.

Perché andare ad Atene

Atene, ancora una volta, non mi ha coinvolta troppo né mi ha lasciata a bocca aperta. La città non offre molto e quel che offre è poco. Avendo studiato l’antica Grecia al liceo sono sempre affascinata dalla cultura e dalla storia (tuttora la letteratura greca è una delle mie preferite), quindi ho apprezzato tutto quello che fosse legato alla cultura antica. La cosa che mi ha impressionata in bene (oltre al cibo ahah) è stata la gente. Mi sono trovata bene con la maggior parte delle persone, sono stati tutti calorosi, gentili e disponibili. L’ospitalità greca è senza dubbio una delle più forti del mondo, basti pensare che i locali non si fanno problemi ad invitare turisti sconosciuti a casa loro per pranzare insieme!


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7 thoughts on “I miei grossi grassi giorni ad Atene

  1. Dovrebbero pagarti per viaggiare e raccontare posti, usi e costumi e cibi.
    Sei bravissima.

  2. Curiosamente anche io ho avuto la stessa impressione di Atene quando ci sono andata in gita con la scuola:monumenti e reperti greci fantastici,soprattutto se si viene dal classico e li si studia proprio in quegli anni,ma per il resto la citta’ un po’ meh..forse dovrei riprovare anche io 🙂

  3. ..i cani randagi, i brutti ceffi, l’albergo con il coprifuoco e la cabina telefonica di fronte dove andavamo a telefonare a casa in gruppo perché dopo cena la strada faceva proprio paura….avendo condiviso quella bella gita liceale, ho i tuoi stessi ricordi di Atene, ma come l’hai raccontata tu adesso mi fa venire voglia di farci nuovamente una capatina…anche solo per i souvlaki e i gyros pita 🙂 baci! Yaya

      1. mamma mia se era così, un ambientaccio!!! Però bellissimi ricordi delle tante risate tra di noi !!! ora ti ho scoperta qui e non ti mollo, mi faccio qualche viaggetto “insieme a te”! La cosa bella di leggere il blog di una persona che hai conosciuto e frequentato negli anni del liceo è intravedere sempre, in qualche frase o anche singola parola, la ragazzina di qualche anno fa!!E comunque, scrivi da paura cara mia, i nostri vecchi prof. dovrebbero gongolare nel leggerti:-) bacioniiii

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