Trekking al campo base dell’Everest – tutto quello che devi sapere

Il trekking al campo base dell’Everest in Nepal è un sogno per chiunque ami le montagne e il trekking e lo era anche per me, quindi mi sono decisa e ho organizzato il viaggio.

Ci sono due modi per intraprendere questa esperienza: in solitaria o con un’agenzia. In realtà i trekking in solitaria sono vietati in Nepal ad eccezione del trekking per l’Everest Base Camp (EBC), ma le cose al riguardo cambiano spesso e in fretta, quindi se stai pensando di scegliere questa opzione fai i dovuti controlli sul sito del Nepal Tourism Board prima di iniziare. Inoltre i rischi che si incontrano andando da sol* in zone potenzialmente pericolose sono parecchi.

In questo articolo però non parlerò dei pro e i contro del trekking in solitaria, ma invece ti racconterò della mia esperienza con l’agenzia nepalese Nepal Social, con la quale sono partita per questo viaggio.

Sul mio profilo Instagram puoi guardare le storie in evidenza “Everest”, nonché i vari reel pubblicati sul tema, tra cui forse quello che potrebbe interessarti di più e cioè quanto ho speso per questa esperienza. Questo video sui miei consigli pratici durante il trekking potrebbe interessarti.

trekking everest sara caulfield

Quando andare?

Il periodo migliore per il trekking verso l’Everest è senza dubbio da marzo a maggio e da settembre a dicembre. In estate troverai monsoni, caldo umido e sanguisughe. In inverno ghiaccio e gelo.

Preparazione fisica

Il trekking per il campo base dell’Everest non è tecnicamente difficile. Secondo me può farlo bene o male chiunque sia stato in montagna per qualche hike. Tuttavia bisogna essere in ottime condizioni fisiche, perché si camminano davvero tante ore al giorno (dalle 5 alle 7 ore), spesso in salita e a grandi altitudini respirando aria rarefatta. Di sicuro c’è bisogno quindi di un allenamento in vista di questo viaggio. Fai tanta cardio per allenare il cuore a pompare ossigeno sotto sforzo e se possibile fai hike in montagna sui 3000 metri. Oppure lunghe camminate veloci e bicicletta. Considera anche una visita dal un medico dello sport per vedere come il tuo copro reagisce sotto sforzo.

Il trekking

Il trekking verso l’Everest comincia da Kathmandu dove si prende un piccolo aereo bimotore verso Lukla, l’aeroporto più pericoloso al mondo. Da Lukla si comincia a camminare fino alla prima tappa, ovvero Pakhding. Poi il giorno dopo si riparte per Namche dove si passano due notti per acclimatare il corpo all’altitudine. Il secondo giorno a Namche si farà un piccolo trekking su un monte vicino e poi si scenderà di nuovo. Si prosegue poi per Tengbouche, Dingboche dove, di nuovo, si faranno due notte per acclimatarsi. Si riparte per Lobuche e il giorno dopo si arriverà al campo base dell’Everest. Questa sarà la giornata più difficile di tutte per quanto riguarda lo sforzo fisico (si sale e l’ossigeno mancherà) e durante la quale probabilmente si noterà qualche sintomo del mal di montagna. Una volta raggiunto l’EBC si fa un hike sul Kala Patthar per poi riscendere a Gorak Shep dove si pernotta. Da lì il giorno dopo si comincerà la discesa verso Lukla. Durante il ritorno si percorrerà la stessa strada dell’andata, ma in minor tempo, accorpando a volte due tappe in una.

La vista comunque è ogni giorno incredibile, spettacolare, ogni passo è un’emozione unica.

Su questa pagina del sito di Nepal Social puoi trovare tutti i dettagli del trekking per il campo base dell’Everest.

trekking everest

Info utili

Qui di seguito delle informazioni che ti saranno davvero utili durante il trekking:

  • più si sale e più i beni saranno costosi o scarsi. Questo riguarda anche le bottiglie d’acqua che possono arrivare anche a costare €2.50. Idem per il cibo.
  • puoi acquistare bottiglie d’acqua oppure usare l’acqua corrente usando le water purification tablet. Più si sale però e meno troverai acqua corrente.
  • porta con te parecchi contanti, almeno €300 in rupie nepalesi. Non ci saranno bancomat da cui prelevare e non potrai pagare col pos.
  • lavarsi dopo una certa altitudine sarà impossibile per due motivi: niente acqua corrente e niente acqua calda. Portati tante salviette umide per poterti lavare così. Dove possibile farsi una doccia anche questa sarà a pagamento.
  • la connessione internet della rete cellulare sarà debole o del tutto assente. Potrai però usare la rete wifi (comunque lenta) dei lodge dove dormirai, anche questa a pagamento.
  • porta il tuo sacco a pelo. La notte farà FREDDO e le coperte dei lodge non saranno sufficienti. Ovviamente non esistono riscaldamenti e la stanza sarà una semplice scatola con le pareti di legno e zero isolamento verso l’esterno.
  • importantissima è l’assicurazione sanitaria per quote oltre i 4000 metri e che preveda nella polizza anche l’elisoccorso. Io ho fatto la Globy Rosso Plus con Allianz che per un mese mi è costata circa €160. C’è un’alternativa, ma moooolto più costosa (sui $500 per due settimane) con Global Rescue.

Equipaggiamento

Ti consiglio di partire con un buon equipaggiamento, fa tanto! Se dovessi dimenticare qualcosa a Kathmandu nella zona di Thamel troverai tantissimi negozi che vendono equipaggiamento da montagna (contraffatto). Qui puoi trovare la lista di cose che ho portato per il mio trekking sull’Everest.

Mal di montagna

Il pericolo più grande di ogni trekking a elevate altitudini è il mal di montagna. È una malattia da altitudine che si verifica per la carenza di ossigeno in alta quota. I sintomi sono mal di testa, affaticamento, nausea o perdita dell’appetito, e, nei casi più gravi, respiro affannoso, stato confusionale, edema celebrare, edema polmonare e perfino coma.

Prima di partire parlane col tuo medico e controlla se potrai prendere o meno il farmaco che aiuta a contrastare i sintomi del mal di montagna. Se durante il trekking noti il minimo sintomo avvisa subito il tuo sherpa e capite cosa fare. Il rimedio più immediato è scendere subito di quota e riposare.

Consigli di lettura

La letteratura su questo tema è molto vasta, ti consiglio qualche titolo: “Aria Sottile” di Jon Krakauer, “Everest 1996. Cronaca di un salvataggio impossibile” di Anatolij Bukreev, “Sull’Everest” di Tenzing Norgay, “Everest 1953” di Mick Conefrey, “Everest Solo – Orizzonti di ghiaccio” di Reinhold Messner. 

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Spero che il tuo trekking verso il campo base dell’Everest sarà di successo e memorabile! Ti ricordo che qui puoi trovare tutti i dettagli del mio viaggio con l’agenzia Nepal Social e invece sul mio profilo Instagram troverai il racconto del viaggio, nonché reel utili e informativi. Arriverà a breve anche il mio reportage su YouTube.

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