In Giappone ci sono una marea di cibi strani da provare. Quando viaggio una tappa fondamentale del mio giro turistico è sempre il supermercato. Non avete idea di quante cose si possano conoscere e imparare su di un popolo guardando quello che mangia. Il supermercato è un posto interessantissimo dove scovare sempre nuove cose, più o meno stravaganti. Anche girovagando per i banchetti ambulanti di cibo e nei ristoranti veri e propri si possono fare bizzarre scoperte. Il Giappone, paese ‘strambo’ per eccellenza, riserva un’infinità di perle nascoste tra gli scaffali dei supermarket. Eccone qui alcune che vi faranno rimanere a bocca aperta, ma che spero abbiate il coraggio di provare se mai doveste capitare nel paese del sol levante (e del cibo strano).
Birra al wasabi
I giapponesi sono grandissimi estimatori, e soprattutto bevitori, di birra. La bevono sempre, in qualunque occasione (anche se la reggono ben poco) e la pubblicizzano dappertutto e con ogni mezzo. Esistono molteplici varianti di birre, con poco alcol, light, al gusto di limone, di pesca e addirittura al sapore di wasabi. Esattamente, quella pappetta verde così piccante da farvi lacrimare gli occhi che solitamente mettete sul sushi è anche l’ingrediente principale di una birra. Il gusto non trae in inganno, sà effettivamente di wasabi, ma il sapore viene mitigato da quello della birra. Da provare certamente.
Natto
È uno dei piatti alla base dell’alimentazione giapponese, ma che spesso disgusta gli stranieri. Si tratta di fagioli di soia fermentati spesso mangiato a colazione accompagnato da soia, cipollotto e mostarda giapponese. Nonostante sia una bomba di nutrimento e proteine, viene spesso snobbato dagli stranieri a causa del suo forte odore di morte e devastazione e il suo sapore molto particolare, nonché del suo aspetto decisamente poco piacevole. In Giappone però è considerato un superfood.
Gelato al polpo
Un sapore certo insolito, eppure il gelato al polpo va alla grande in Giappone. Ha effettivamente un forte sapore di polpo, ma si sa che ai giapponesi il pesce piace parecchio! Per me è assoluta follia.
Angurie cubiche
Create per lo più per creare spazio nel frigo, sono un vero lusso in Giappone, in quanto costano circa 10,000 yen (più di 100 euro). Sono coltivate con degli accorgimenti particolari in modo da potergli conferire questa bizzarra forma. Quando vogliono essere ancora più creativi e sofisticati gli conferiscono la forma di un cuore e raggiungono prezzi altissimi.
Collon
Deliziosi snack di wafer con la forma cilindrica ripieni di crema ai gusti più diversi, che richiamano decisamente un organo dal nome piuttosto spiacevole, il colon. Sono buonissimi però!
Kit Kat al mais
Il Kit Kat in Giappone è un’istituzione. Lo fanno di tutti i tipi e di tutti i gusti, dal sakura al matcha, dal wasabi al formaggio e addirittura al gusto mais! Un gusto decisamente insolito per una barretta di cioccolato con wafer, ma da provare, no?
Nankotsu
Ovvero cartilagine di pollo. Immagino che la maggior parte di voi la cartilagine la eviti quando mangia il pollo. In Giappone invece no, la cucinano appositamente, sia fritta che alla brace ed è assolutamente normale gustarsela come antipasto. Io la ordinai una volta al ristorante per errore e niente, è orribile.
Umibudo
È una specialità dell’isola di Okinawa a sud del Giappone ed è chiamata anche il caviale del mare. Somiglia effettivamente a del caviale sia in forma che in consistenza. Le piccole palline verdi infatti scoppiano in bocca mordendole, proprio come le piccole uova di pesce. Pare non siano affatto male, anche se sembrano l’ingrediente segreto di una pozione magica.
Inago no tsukudani
Ovvero locuste caramellate bollite in salsa di soia e zucchero. Sono piccole, gommose, ma anche croccanti. Sono un piatto tipico del Giappone centrale e vengono mangiate sia così che con del riso bianco. Hanno delle straordinarie proprietà nutritive e sono incredibilmente ricche di proteine. Se distogliete la mente dal fatto che state mangiando una cavalletta vi assicuro che il sapore non è malvagio. Voi riuscireste a mangiarle?
Soda all’anguilla
I giapponesi adorano l’anguilla, la mangiano in tutti i modi e con tutte le salse. Potevano forse esimersi dal creare una bevanda gassata al gusto di anguilla? No e infatti la “unagi no bori” è una bevanda molto diffusa in Giappone. Contiene estratto di anguilla, ma sorprendentemente il sapore non è affatto “marino”, bensì somiglia molto alla coca-cola per colore, sapore e frizzantezza.
Tarako
Un condimento della cucina giapponese a base di uova di pollack d’Alaska. Viene usato per condire pasta, riso, addirittura mangiato a colazione, nonostante il suo sapore molto “fishy”. La parte meno bella avviene durante la preparazione, quando bisogna tirare fuori le uova dalla sacca che le contiene, spremendo quest’ultima ben bene. Una roba un po’ splatter.
Kanikko
Letteralmente significa ‘mini granchi’ e praticamente pure. Si tratta infatti di piccoli granchietti salati o caramellati da sgranocchiare on the go. Fa quasi dispiacere mangiarli, sono così carini!
Gelato alla pasta
Ebbene sì. In Giappone si sono inventati anche il gelato al sapore di pasta (come lo chiamano loro “napolitan”) con pezzi di pomodoro all’interno! Per assaggiare questo capolavoro di ingegno culinario bisogna avere quasi più coraggio che per assaggiare le cavallette, a mio avviso.
Coca Cola trasparente
Ebbene sì, si sono inventati pure questa. È una nuova ricetta, senza coloranti e calorie, con aggiunta di succo di limone. Per ora la Coca Cola Clear è disponibile sono il Giappone, il paese in genere più reattivo alle novità ed è andata sold out pochi giorni dopo il suo lancio sul mercato.
Bizzarri i giapponesi, eh? E voi avete mai assaggiato cose assurde e strane in giro per il mondo?
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Ciao Sara
volevo proprio scriverti a proposito del Giappone e TAC trovo un nuovo post 🙂
A parte dirti che recentemente ho trovato la coca clear a Varsavia ( a prezzi folli ovviamente), ho letto recentemente un libro di racconti sul Giappone, e’ uscito da poco ed e’ dell’Iperborea, io l’ho trovato davvero ben fatto.
Ci sono sia racconti di Giapponesi famosi (Murakami Haruki, Yoshimoto) e meno famosi, sia di stranieri che a vario titolo (giornalisti, antropologi etc.) raccontano delle storie. C’e’ anche un pezzo di Amitrano molto interessante e, il mio preferito, uno di una giornalista francese sul fenomeno degli evaporati.
So che sei sempre sul pezzo quindi penso tu lo conosca gia’, ma se cosi’ non fosse e volessi saperne di piu’ lo trovi qui https://iperborea.com/titolo/514/
Ciao!
Claudia
Ciao Claudia! E invece non ne sapevo nulla, quindi grazie mille, già segnato da acquistare 🙂
(Murakami Ryu, non Haruki!)
Simpatico ed interessante questo articolo ma la cosa che mi viene spontanea da chiederti dopo averlo letto è: ma tu hai assaggiato tutto?? 🙂
Grazia! Ho assaggiato quasi tutto, sono una coraggiosa ahahah