Puglia: cosa fare tra Bari, Brindisi e Taranto

Mi sono sempre chiesta perché tutti amassero la Puglia. Poi sono andata in Puglia. E non ho nemmeno visto tutto.
Il mio è stato un giro breve, ma intenso. Qui vi racconto cosa ho visto, dove ho mangiato e dove mi sono fatta il bagno. Ah, anche dove ho dormito, perché sono stati posti veramente belli. A fine articolo vi metto anche tutti i consigli che ho raccolto nel box domande che ho fatto su Instagram, ma premetto che sono posti che non ho provato e dove non sono stata, quindi sta a voi scegliere.

Per quanto riguarda i ristoranti andate sul mio mapstr (vi conviene scaricare l’app) dove mi trovate sempre come @saracaulfield. Lì aggiorno le mappe in tempo reale ovunque io sia nel mondo.

Qui invece l’articolo sul Salento.


NOLEGGIO AUTO

Innanzitutto premetto che per girare la Puglia è necessario avere una macchina. I mezzi pubblici (treni, bus etc) sono purtroppo lenti, sporadici e talvolta inesistenti. Avere la macchina permette un’autonomia totale e soprattutto vi permetterà di raggiungere posti che non potreste vedere se vi affidaste ai mezzi pubblici.

Detto ciò la questione del noleggio dell’auto è sempre un hot topic ogni volta che faccio un road trip. Le domande sono sempre le stesse:
1) Dove affitti l’auto? Su internet. È la soluzione migliore perché: non ho tempo da perdere all’arrivo a destinazione nel cercare un autonoleggio, affittarla sul posto costerebbe di più, inoltre non ci sarebbe la certezza della disponibilità in loco.
2) Che compagnia di car rental usi? Quella più economica. Onestamente la spesa dell’auto in viaggio è sempre piuttosto elevata, quindi cerco di trovare l’offerta migliore online. Non è detto che un prezzo competitivo voglia dire che l’agenzia faccia schifo o che ti rifili un catorcio. Io ho sempre trovato macchine perfette, pulite e senza problemi anche scegliendo la compagnia più economica. Qui vi metto il link a un sito che ha stilato la classifica delle migliori compagnie di car rental del 2021. Ce ne sono tante anche a budget basso dove ho spesso affittato anche io (tipo Rentalcars.com, Budget, Dollar o Alamo). La mia macchina in Puglia l’ho presa su CarFlexi.
3) Come faccio ad essere sicur* che l’agenzia sia affidabile? Non lo puoi mai essere 😀 go with the flow! Io comunque non ho mai avuto problemi. Si potrebbe dire lo stesso ogni volta che si prenota/acquista qualcosa su internet, no?
4) Come mai il sito su cui affitto la macchina si chiama in un modo e dove ritiro l’auto si chiama in un altro? Perché le piccole agenzie si appoggiano a motori di ricerca di car rental diversi, dove vi permettono di comparare i prezzi. Le grandi agenzie (vedi Europcar, Hertz, Avis etc) hanno già il loro sito vero e proprio e poi si appoggiano a loro volta a questi motori di ricerca. Le piccole agenzie spesso non hanno il box agli arrivi in aeroporto, ma vi organizzano un pick up per portarvi nel loro ufficio, quasi sempre un 20 minuti dall’aeroporto o fuori città. Mi è successo a Lisbona e a Brindisi.
5) Che tipo di assicurazione devo scegliere? Quella totale. Si spera sempre che vada tutto nel migliore dei modi, ma non si può mai sapere. Risparmiare sull’auto va bene, risparmiare sull’assicurazione no. Se scegliete quella parziale e poi ci ripensate potete modificare la scelta al momento del ritiro dell’auto, ma spesso se la prendete online ci sono degli sconti. Il mio consiglio è sempre quella che copre tutto, perché vojo sta senz penzieri. E mi raccomando di controllare bene l’auto insieme al tizio dell’agenzia per tutti i danni già esistenti in modo che poi non incolpino voi quando riportare la macchina. In Oman mi era successo che volessero addebitarci dei graffi, ma noi avevamo il foglio su cui inizialmente avevano segnato tutti i danni, quindi salvi!
6) Devo pagare tutto online alla prenotazione? No. In genere si lascia un acconto online nel momento in cui bloccate la macchina e poi al momento del ritiro avviene il saldo.
7) Posso affittare l’auto anche se non ho una carta di credito? No. Finora io ho sempre dovuto lasciare il deposito cauzionale con la carta di credito. I bancomat o le prepagate non li accettano.
8) Devo per forza lasciare l’auto nello stesso posto in cui la ritiro? Non necessariamente. Certo, questo dipende se l’agenzia abbia un punto di consegna dove serve a voi o meno (le agenzie piccole no). In ogni caso questo giochetto vi costerà soldi. Lasciare la macchina in un punto che non sia l’originale solitamente comporta un addebito di una certa cifra, perché l’agenzia dovrà poi riportare l’auto nel punto un cui l’avete presa. A me successe in Transilvania: avevo preso la macchina a Bucharest e l’avevo lasciata a Cluj-Napoca, perché il mio giro non prevedeva che tornassi a sud, ma che ripartissi proprio da Cluj, quindi mi hanno addebitato una bella somma per aver lasciato l’auto lì. Lo sapevo comunque, di solito venite informati di questo al momento della prenotazione.


Dopo il necessario spiegone sull’auto noleggio passiamo al mio road trip. I paesaggi sono pazzeschi, tra un paese e l’altro ci sono chilometri di ulivi e trulli qua e là e nient’altro. La valle d’Itria è stupenda.

MARTINA FRANCA

Il mio primo impatto con la Puglia è stato a Martina Franca e che dire? Ero già innamorata. Stradine strette e palazzi bianchissimi, lampioni caratteristici, scale, piante ovunque e pavimenti di pietra. Un consiglio che mi sento di darvi è: non dimenticatevi gli occhiali da sole! Tutte le città in Puglia sono bianchissime e col sole vi accecheranno.

Il centro cittadino è rappresentato da piazza XX Settembre, sulla quale si affaccia la Villa Comunale e la Chiesa di S. Antonio. Attraversando un arco si arriva nel centro storico dove troviamo il Palazzo Ducale. Prendendo corso Vittorio Emanuele arriviamo a un’altra facciata barocca, la Basilica di S. Martino. Merita una passeggiata via Cavour, forse la strada più caratteristica della città, coi suoi numerosi palazzi barocchi. Martina Franca, borgo stupendo della Valle d’Itria, è anche conosciuto per la produzione di uno dei prodotto tipici dell’intera regione: il Capocollo di Martina Franca. Il mio pranzo infatti è stato a base di paninozzo con capocollo local e stracciatella. L’ho preso in un alimentari trovato a caso mentre camminavo, ma che poi ho scoperto essere molto famoso in città. Non so assolutamente dirvi come si chiami il negozio o indicarvelo, ma so solo che la tipa si chiama Fiorella. La conoscono tutti e si trova in una delle vie che portano al centro. Chiedete in giro.

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LOCOROTONDO

Qui non ero sola, ma una mia follower adorabile, Annagrazia, mi ha gentilmente accompagnata in giro e mi ha fatto scoprire i vari angoli di questo borgo meraviglioso.

Arroccato su una collina con le sue casette bianche che riflettono il sole, Locorotondo è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Tutt’intorno al paese i vigneti si estendono a perdita d’occhio. Locorotondo prende il nome dalla forma circolare del suo centro storico, costruito circa mille anni fa, che mantiene tutt’oggi un fascino unico. Le casette bianche e graziosissime presentano decorazioni barocche o rinascimentali e poi, ovviamente, sono stracolme di piante bellissime. Anche qui non mancano chiese su chiese.

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ALBEROBELLO

Non potevo perdermi questo posto pazzesco e patrimonio UNESCO. Sì, Alberobello è piena di turisti, ma ovviamente per una ragione. È un borgo che sembra uscito da un libro di fiabe.

Alberobello è proprio come te la immagini, stradine costeggiate da innumerevoli trulli, ciascuno adornato da un pinnacolo diverso (i pinnacoli hanno vari significati nella simbologia del posto). Il maggior numero di trulli è concentrato nel centro storico che comprende il rione Aia Piccola, la cui struttura tipicamente medievale si compone in una rete intricata di stretti vicoli, e il rione Monti, celebre per il complesso di trulli che si arrampicano sulla collina, tra cui il trullo Sovrano, il trullo più grande di Aberobello.
Vi incollo di seguito a storia dei trulli: “L’architettura narra la storia dell’abitato; quando il conte di Conversano Gian Girolamo II Acquaviva d’Aragona, desideroso di costruire un feudo indipendente dalla corte di Napoli, impose la costruzione delle prime abitazioni con la sola pietra a secco, senza malta. Edificare queste strutture abitative precarie serviva a sfuggire al pagamento dei tributi del re per ogni nuova costruzione. Quelle che dovevano essere strutture fragili pronte a essere smantellate in caso di ispezioni governative furono sapientemente progettate ed erette dai contadini sfruttando la forma conica che, pur semplice e modesta, creava al suo interno gli spazi vivibili che ancora oggi è possibile visitare e che fanno di Alberobello una delle più apprezzate mete turistiche della zona”.

Ad Alberobello fate sosta da Martinucci per un caffè leccese, un pasticciotto e una tetta della monaca.

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CISTERNINO

Per cena ho colto l’occasione di visitare Cirsternino, uno dei borghi più affascinanti della zona.

Anche qui ho trascorso il tempo che mi separava dalle bombette per cena perdendomi tra i vicoli e le piazzette, la cosa più bella da fare a Cisternino. Un fascino quasi all’orientale, dovuto a quella “architettura istintiva” che contraddistingue il centro storico. Imperdibili sono piazza Vittorio Emanuele, via Santa Maria di Costantinopoli e lo splendido panorama dal belvedere alle spalle della Villa Comunale.

Imperdibile è pure la cena che ho fatto Al Vecchio Fornello, una macelleria con carne disposta sul bancone da quale ti scegli tutto quello che vuoi e loro te lo cuociono sul momento sulla brace accesa (cit.). Io ho mangiato bombette miste, straccetti impanati e patate al forno, il tutto accompagnato dal rosso della casa. Ho amato molto i piatti e i bicchieri, tipici dell’arte ceramica pugliese.

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POLIGNANO A MARE

Polignano a Mare è principalmente nota per la sua pittoresca posizione a strapiombo sulla roccia e per le sue calette con un’acqua azzurrissima.Non potevo non passare a vedere il famosissimo scorcio fotografato da tutti, la famosa cala Monachile. Vi dirò che però non mi ha entusiasmata così tanto, eh. Bello sì, ma c’è di meglio. Pensate che ci sono passata davanti un paio di volte senza nemmeno accorgermi fosse quello lo scorcio! La cittadina di Polignano comunque è anche lei adorabile e non ha nulla da invidiare alle altre della zona. In molti mi hanno detto di andare a vedere la statua di Domenico Modugno.

Consiglio una sosta da Il Super Mago del Gelo Mario Campanella per bere il suo famigerato caffè speciale, un caffè che è stato inventato a Polignano (proprio dal signor mago del gelo in persona).  Caffè, zucchero, scorza di limone, panna e amaretto: questi sono i 5 ingredienti magici che danno vita al caffè speciale di Polignano a Mare, una bevanda che viene servita tiepida in piccoli bicchieri di vetro. Curioso l’accostamento tra caffè e limone, di cui si sente il retrogusto, ma molto armonioso. Ero scettica, perché io non sono una grande amante del caffè, men che meno degli ingredienti che troviamo nel caffè speciale, ma sinceramente mi è piaciuto!

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MONOPOLI

Anche Monopoli meravigliosa. Lo so, lo continuo a dire, ma è così. Il paese vecchio si sviluppa dal borgo, com’è denominata la centrale Piazza Vittorio Emanuele, una delle più grandi piazze d’Italia, con vie costellate da botteghe, negozi e locali che si diramano fino alla costa. Da qui è facilmente raggiungibile la Basilica Cattedrale Maria Santissima della Madia, eretta nel quattrocento sui resti di un’antica cattedrale romanica. Avvicinandosi al porto troviamo il castello di Carlo V edificato in riva al mare durante la dominazione spagnola a protezione del porto antico. Questa fortezza, teatro di cinque secoli di storia, regala un meraviglioso panorama sul mare e un tramonto mozzafiato. Lungo i tredici chilometri di costa si possono trovare meravigliose spiagge e calette.

A Monopoli avevo voglia di panzerotto e l’ho trovato da Madià. Ho preso il classico pomodoro e mozzarella e quello un po’ più gourmet ovvero mozzarella, mortadella e pistacchio. Appena fritti me li sono portata su un muretto e lì a cavalcioni me li sono mangiati guardando il mare: bliss.

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OSTUNI

Ostuni si trova abbarbicata su tre colli, è pittoresca e la chiamano la città bianca. Ostuni vanta un borgo medievale meraviglioso, ricco di stradine e abitazioni imbiancate con la calce in un labirinto che ricorda una casbah araba. Gli scorci dei vicoli, le scalinate, le corti e le piazzette sono stupendi, anche se in tutta onestà è la città che mi è piaciuta meno tra tutte quelle viste finora. Forse perché ha l’aria di città vera e propria, non saprei. Comunque molto bella, don’t get me wrong! E poi da così in alto anche se lontano si vedeva il mare. E un tramonto stupendo.

Anche qui per cena ho voluto bissare le bombette e sono uscita dal centro storico dove alloggiavo per andare a cena da La Locanda Del Macellaio. Non vi dico quanto ho goduto nel gustarmi questo pasto, anche qui consigliatissimo! Ho preso di nuovo bombette miste, straccetti impanati, patate al forno e vino rosso. Niente di meglio!

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GROTTAGLIE

Qui ci sono capitata per caso diciamo, ma è stato carino fare un giro per la città delle ceramiche. Le ceramiche di Grottaglie sono famosissime, c’è tutto un quartiere dedicato alle botteghe e se vi piacciono fateci assolutamente un salto! Must da comprare sono i pumi pugliesi. Qui potete leggerne la storia e la simboligia. Ah, per delle ceramiche non convenzionali passate dal laboratorio di Giorgio Di Palma.

Se vi capita passate dal bar Stella Artois (in via Marconi angolo via Pergolesi). Il proprietario pare sia il vero inventore del caffè speciale e che abbia depositato lui il brevetto. Inutile dire che l’ho assaggiato anche lì. E bono pure quello!

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CEGLIE MESSAPICA

L’ultima tappa che ho fatto prima di andare a godermi il matrimonio dei miei amici è stata Ceglie Messapica, uno dei borghi più antichi della Puglia. Posso dire che anche lei è stupenda? Beh, lo è. Anche qui stradine strette, balconcini, lampioni e scorci pazzeschi, grazie alla posizione arroccata che le fa avere la vista più bella della campagna pugliese.

Il pranzo veloce l’ho fatto in un panificio con panzerotti e altre cose di panetteria (buonissime), ma volevo mangiara da Zitto e Mangia, solo che era chiuso. Ah, tipico di qui è il biscotto cegliese, ovvero un biscotto a base di pasta di mandorle e confettura di ciliegie o uva, con fragranza di limone, una variante prevede la copertura con il “cileppo” ovvero di una glassa a base di zucchero e anche cacao.

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CALETTE

La costa da Polignano a mare fino a Brindisi era la zona dove avrei potuto mettere le mie chiappette a mollo. Ci sono una marea di calette e me ne hanno consigliate un’infinità, io alla fine ho scelto queste: (rispettivamente in foto) Cala Suschetta, Cala Tre Buchi (la mia preferita in assoluto!) e Cala Verde.

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DOVE DORMIRE

Ho soggiornato due notti in dei posti incredibili.

La prima è stata a Locorotondo, dove ho finalmente coronato il mio sogno di dormire in un trullo. Sotto consiglio di un’amica ho prenotato da Angelo. Il trullo è meraviglioso, super caratteristico e molto, molto grande. Angelo è gentilissimo e il trullo ultra pulito. Ci sono tutti i comfort che possiate pensare e anche di più! Tantissimo cibo offerto per fare la colazione, taralli, caffè, tè, acqua merendine e addirittura del vino. Si sta freschissimi sia di giorno che di notte e di fronte c’è un bel patio con una zona relax e una vista sugli ulivi infinita. Soprattutto c’è silenzio! Il trullo è immerso nel verde lontano dalla strada e dalla città, quindi un posto ideale per rilassarvi. Io ho amato questo soggiorno, se mai tornerò in zona è da Angelo che dormirò.

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La seconda notte è stata in un appartamento privato nel centro storico di Ostuni che ricorda l’interno di un trullo. Stupendo anche questo. Si chiama Alma Apuliae e purtroppo lo trovate solo su Booking. Anche qui il proprietario è stato gentilissimo, il posto ultra pulito e per check-in e check-out non abbiamo dovuto nemmeno incontrarci, perché fuori dalla porta c’era l’adorata cassetta di sicurezza col codice e le chiavi all’interno. Il mio metodo preferito!

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ALTRI CONSIGLI CHE NON HO PROVATO

Qui di seguito una lista di posti che mi hanno consigliato, ma che io non ho potuto provare. Ovviamente sono tutti nella zona che ho fatto io e cioè tra Brindisi, Bari e Taranto. Non si parla di Salento, per quello tornerò poi!

Luoghi:
Carovigno
Conversano
Fasano
Grotte di Castellana
Noci
Pulsano
Putignano
Sammichele di Bari

Ristoranti:
Alberobello: Guercio di Puglia
Cisternino: Zio Pietro
Fasano: Panificio Rosselli Furleo per focaccia e taralli
Locorotondo: Sierose vigna per vino – La Taverna del Duca – Kydor per gelato
Martina Franca: Granaldi per bombette
Monopoli: Elia – Pierino l’Inglese – Cime di Tapas – La Mamma per panzerotti – La Dolce Vita per pesce – Caffè Roma per gelato
Noci: Il panino di Marino per panini con prodotti locali
Ostuni: Lido Stella Beach per crudo di mare – La Vecchia Terrazza – La Taverna delle Gelosia – Osteria del Tempo Perso – Masseria Salamina – Panificio l’Assunta- Fattorie Gattamiranda (zona Ostuni)
Pezze di Greco: La Giara
Polignano: Pescaria – Fcazz e Birr – Bar Turismo o Caruso per gelato
Putignano: Scinuà – Forno San Nicola per taralli – Tio Pepe per cornetti – Sapori di masseria o Artigiana per mozzarelle
Speziale: Bar Tony per panzerotti – Il Cortiletto
Torre Canne: La Baia

Mare e calette:
Capitolo
Porto Ghiacciolo
Punta Penna Grossa
Riserva Naturale di Torre Guaceto area protetta WWF
Rosa Marina
Savelletri
Torre Canne
Torre Pozzelle
Torre Santa Sabina


BRINDISI

Se andate a Brindisi una ragazza su Instagram mi ha fatto una lista super di cose da fare. È stata mega gentile, quindi vi incollo qui tutto quello che mi ha scritto.

Brevi cenni su Brindisi :
Il nome della città deriva dal messapico “Brunda = Testa di cervo” e fa riferimento alla forma del porto naturale che visto in prospettiva aerea ricorda le corna di un cervo (Seno di Levante e Seno di Ponente).
Questa peculiare forma ha permesso a Brindisi di essere nei secoli un importante porto per i commerci o i viaggi verso l’Oriente: da qui, ad esempio, partirono i Crociati verso la Terra Santa e anche la Valigia delle Indie verso Bombay.
Prima ancora, fu un importante centro dell’Impero Romano, infatti ci sono numerose tracce in tutta la città. Da qui, infatti, si imbarcarono verso l’Egitto Giulio Cesare e Ottaviano e poi vi sostò anche Cicerone.
Infine – chicca che pochi sanno – Brindisi è stata anche Capitale d’Italia tra il 1943 al 1944.Percorso con qualche info e alla fine i riferimenti per cibo e mare.

Parcheggio Gratuito di via Spalato: https://goo.gl/maps/2bzbCXdZmLuD2tmp9

Porta Lecce (Bastione di Levante): È uno dei due accessi alla città, fu voluto da Ferdinando d’Aragona a metà del 1400 circa.

Piazza Cairoli o delle Ancore: La fontana è costituita da 4 grandi ancore a ricordare la Rosa dei Venti.

Piazza della Vittoria: Prima sede del mercato cittadino, presenta al suo centro la Fontana De Torres che fa parte di una terna di fontane fatte costruire per condurre l’acqua ai cittadini.

Nuovo Teatro Verdi: Sorge al di sopra dell’area archeologica di San Pietro degli Schiavoni ed è definito per questa peculiarità “teatro sospeso”, proprio perché le sue fondamenta prendono posto tra le antiche vestigia delle domus romane. Gli scavi sono generalmente visitabili lungo il perimetro del teatro ma al momento l’accesso è chiuso, ma sono visibili dall’esterno.

Palazzo Granafei-Nervegna: Sede di alcuni uffici dell’Amministrazione Comunale, presenta dei ritrovamenti archeologici visitabili sempre di epoca romana e ospita il capitello originale di una delle due Colonne Romane, simbolo della città. (punto 11)

Tempio di San Giovanni al Sepolcro: Questo tempio è la riproduzione – delle numerose sparse in tutto il mondo – più fedele del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
È un piacere farsi guidare dal personale presente in loco, quindi non spoilero null’altro.
Costo: 3€

Piazza Santa Teresa: Piazza che presenta il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale e una “balconata” sul porto della città.

Piazza Duomo: In questa piazza troviamo:
– la Cattedrale, ricostruita più volte in seguito a terremoti e bombardamenti, nella quale sono conservate le reliquie di San Teodoro d’Amasea (compratrono della città insieme a San Lorenzo da Brindisi). Qui vennero celebrate, inoltre, le seconde nozze di Federico II di Svevia con Jolanda di Brienne.
– il Museo Diocesano “F. Ribezzo” (ingresso libero) è un percorso espositivo che presenta sei differenti percorsi e che espone i Bronzi di Punta Serrone.
– il Seminario, la cui faccia è stata recentemente restaurata

Colonne Romane: Le colonne si ergono alla sommità della Scalinata Virgiliana, così chiamata perché in questo luogo sorse la casa del sommo poeta Virgilio, che morì proprio a Brindisi. Si fa riferimento sempre alle “colonne”, uno dei simboli principali della città, nonostante in realtà sia presente solo una colonna intera. I rocchi dell’altra, infatti, lasciati incustoditi per quasi un secolo, furono donati alla città di Lecce per erigere un monumento in devozione a Sant’Oronzo (patrono di Lecce) per aver protetto la penisola salentina dalla peste.

Museo Archeologico “Fondazione Faldetta”: Scendendo la Scalinata Virgiliana e poi subito a sinistra si trova subito l’ingresso del Museo (ingresso libero) che ospita delle collezioni private di importanti testimonianze archeologiche del territorio. (Puoi chiedere già qui info per le visite al Castello Alfonsino – punto 13)
Uscendo dal Museo, consiglio una passeggiata rilassante sul Lungomare “Viale Regina Margherita” gustandosi la bellezza del mare e di numerosi ristoranti sfiziosi.

— Qui, se hai la prenotazione per il Castello Alfonsino (punto 13), conviene riprendere la macchina, perché si può parcheggiare proprio all’ingresso del Castello.
Altrimenti il Monumento al Marinaio (punto 12) è raggiungibile anche via Mare con il servizio di Motobarca (costo 1€, frequenza: ogni 10 minuti). —

Monumento al Marinaio d’Italia: Monumento a forma di timone dedicato ai caduti in mare durante la Prima Guerra Mondiale.
Si può visitare la cripta e salire fin su in cima e godere di una vista di tutta la città e del porto.
Costo: 3€

Castello Alfonsino o Castello Rosso o Forte a Mare
Il Castello Alfonsino è un’opera fortificata utilizzata nei secoli come protezione della città dagli attacchi esterni via mare.
Tra i diversi nomi c’è anche “Castello Rosso” perché al tramonto il castello, colpito dai raggi del sole, cambia colore e diventa, per l’appunto, rosso. Ciò è dovuto dalla caratteristica peculiare della pietra con cui è costruito il castello, il carparo, presente in diverse zone del Salento.
Da poco, in seguito a recenti e attive ristrutturazioni, sono ripartite le visite guidate per cui è obbligatoria la prenotazione.
N° per prenotare: +39 379 265 3244
Durata visita: 50 minuti circa
Costo: 3€

Chiesa di Santa Maria del Casale: È una chiesa in stile romanico-gotico un po’ fuori mano perché vicina all’aeroporto, ma molto peculiare.

Cibo
American Bar: 
Rustici spaziali, perfetti per una merenda
Numero Primo: Degustazione di vini locali accompagnata da gustosi piatti con una vista fantastica sul porto naturale di Brindisi
Braceria Semeraro: Tra specialità ti suggerisco “li turcinieddi” e le “bombette”
Locanda Ti Li Spilusi: Cena con antipasti bomba e primi e secondi di terra e di mare, tutto fresco e locale

Ora aspetto solo di poter tornare in Puglia!

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