Tre giorni a Budapest

Sono stata a Budapest due volte, la prima tanti anni fa perché non c’ero mai stata, la seconda per raggiungere un’amica per festeggiare il capodanno 2019/2020. Solitamente non vado due volte nello stesso posto, specialmente se si tratta di una capitale europea, ma stavolta ho fatto un’eccezione, anche perché volevo dare un’altra chance a Budapest, che sì, mi era piaciuta, ma non mi aveva entusiasmata troppo. Sono comunque rimasta della mia idea. Tranne per il cibo, quello è da dieci.

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Budapest si divide un due parti, Buda e Pest e le due zone della città sono separate dal fiume Danubio.

Il quartiere di Buda è stato il primo nucleo della città di Budapest. Su questa collina e tra le mura del Castello vennero a rifugiarsi gli abitanti di Pest quando ormai gli attacchi dei mongoli divennero insostenibili. Oggi è sede del Palazzo Reale dal quale si possono ammirare gli scorci più belli della città.

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Se Buda è la parte antica e nobile di Budapest, Pest invece ne è il cuore moderno e innovativo. È qui che vi consiglio di alloggiare, perché sarà più facile uscire e trovare da mangiare. Qui spicca la parte creativa della città, con i negozietti degli stilisti e dei giovani artisti. Non mancano comunque le cose da vedere: il Palazzo del Parlamento e il Duomo di Santo Stefano, la Grande Sinagoga. È anche la parte di Budapest ideale per fare shopping: lungo il viale Andrássy, per esempio.

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La Grande Sinagoga di Budapest fu costruita nel 1859 in stile neo-moresco, può ospitare fino a 3000 persone ed è veramente bellissima. Nel giardino della Sinagoga, proprio sopra una ex fossa comune, c’è un monumento che ricorda gli ebrei uccisi dai nazisti nel 1944-45: è un albero di salice, chiamato “Albero della vita“, con foglie di metallo. Su ognuna di esse è inciso il nome di un martire.

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Il Palazzo del Parlamento di Budapest è uno dei simboli cittadini, forse il più conosciuto e fotografato. Fu costruito tra il 1885 ed il 1904 dall’architetto Imre Steindl, che si ispirò al Parlamento di Londra e al Duomo di Colonia. Al gotico esterno, che si impone con guglie, torrette, arcate e finestre, fanno da contrasto gli stili barocco e rinascimentale dell’interno. La grande facciata sul Danubio non rende giustizia alla grandezza complessiva del palazzo: quasi 18.000 metri quadrati, 27 ingressi e 691 stanze.

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Il Ponte delle Catene, anch’esso famosissimo, fu chiamato banalmente così per le catene che lo decorano ai lati. Alla fine del ponte ci sono leoni e altri simboli. Il ponte era, all’epoca, una vera meraviglia: lungo 202 metri era il ponte a campata unica più grande del mondo e per molto tempo è rimasto imbattuto. Furono i nazisti tedeschi in ritirata a buttarlo giù ma è stato ricostruito nel 1949 in occasione del centenario. Dal lato di Buda parte la storica funicolare che porta al Castello e al Palazzo Reale.

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Budapest è sempre stata una città termale e non ha perso questa sua caratteristica anche quando è diventata una metropoli: oggi è l’unica capitale europea con le terme e nel 1934 ha ottenuto l’appellativo di “città termale”. Potrete godervi questa lunga tradizione e, soprattutto, 70 milioni di litri al giorno con una temperatura da 21 a 78 C°, in bagni termali grandi e piccoli. C’è una vastissima scelta di bagni termali, i più famosi sono quelli di Széchenyi.

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In città ci si muove benissimo a piedi o coi tram, ma se riuscite fatevi un giro nella metro. Ho adorato i suoi treni antichi dal tocco sovietico.

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Una delle cose che amo di più è andare a visitare i mercatini delle pulci (anche se poi non compro quasi mai niente). Il più bello di Budapest è l’Ecseri Street Market, forse un po’ scomodo da raggiungere, ma sicuramente validissimo se siete in cerca di qualche cimelio antico. È pieno di roba!

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Ma veniamo al dunque: dove magnare?

Il Szimpla Kert è un pub gigantesco a più piani, ma anche cinema all’aperto, ma anche luogo per eventi culturali, concerti e teatro. Era una vecchia fabbrica riconvertita a locale, la sera si anima tantissimo e l’atmosfera è davvero bella.

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Lì accanto c’è Karavan, una strada piena zeppa di food truck dove mangiare cibo da tutto il mondo, ma soprattutto locale. Provate il langos, una frittella untissima con sopra il formaggio. Lì fanno una variante pazzesca, un panino langos con formaggio e carne. Da volare via.

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Una colazione nomalissima, ma con un bel cappuccino e delle buone pastry si può fare da Blue Bird Roastery. Ambiente super curato e cibo ottimo.

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Un ottimo pranzo ungherese in un ristorante molto, molto bello si può fare da Koleves. Lì ho preso il mio adorato gulasch e l’anatra confit.

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Da Paprika Vendeglo ho fatto il pasto più incredibile a Budapest. Innanzitutto il locale è 100% tradizionale, come i piatti che servono. Ottimi e mega abbondanti. Abbiamo preso una zuppa fagioli e salsiccia, del formaggio di capra alla griglia, un piatto col maiale e uno col vitello alla paprika e gnocchetti ungheresi. Sono uscita da lì rotolando, ma è una di quelle cene che non dimenticherò mai. Fatelo per me, andate a mangiare qui.

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E infine non si può andare via da Budapest senza aver mangiato il kurtoskalacs, il dolce tipico ungherese. È buonissimo e gigante, lo troverete davvero ovunque.

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