Cosa sapere prima di andare in Corea del Nord: come prepararsi per il viaggio, cosa fare e cosa NON fare

La Corea del Nord è sempre stata nella top 3 delle destinazioni che volevo visitare da sempre. Non è un viaggio semplice da nessun punto di vista, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione. Prima di partire ho studiato tutti i siti, i blog, i libri, i video e i documentari possibili sull’argomento. Già sapevo tante cose, perché è una destinazione che mi ha sempre affascinata, ma ora ho cercato di saperne ancora di più, specialmente sul piano logistico e organizzativo. Devo dire che non si trova molto materiale in giro e sul web, in libreria le pubblicazioni sulla Corea del Nord si contano sulle dita di una mano e di blog/vlog di viaggiatori che sono stati lì ce ne sono pochissimi, ma io li ho letti/guardati tutti.

Mi rendo conto che non è una destinazione dove molta gente sogna di andare come magari Tokyo o New York, ma se qualcuno avesse intenzione di partire qui potrà trovare tutte le info su come prepararsi, cosa fare e cosa NON fare in Corea del Nord. Se non pensate farete mai un viaggio così folle spero troviate comunque interessante l’articolo.

Spesso in questo post mi riferirò alla Corea del Nord come DPRK, ovvero  Democratic People’s Republic of Korea, il nome ufficiale del paese e l’unico i nordcoreani vogliono si usi, insieme a Korea (mai North Korea!).

[guarda qui la mia playlist di video interessanti sulla Corea del Nord]

Piccola doverosa premessa: andare in viaggio in Corea del Nord non vuole dire supportare il regime nordcoreano. Se dovessi viaggiare solo in posti di cui approvo il governo allora non dovrei andare da nessuna parte. Non dovrei andare negli Stati Uniti, perché non concordo con la linea di governo di Trump. La stessa cosa varrebbe in Russia o in Cina, dove sono stata e, se capiterà, tornerò. Ho viaggiato per il Myanmar per venti giorni e non per questo ho supportato i militari che uccidono i rifugiati rohingya. Io voglio viaggiare e vedere il mondo.

Quindi no, non sono una sostenitrice del governo totalitario e dittatoriale della famiglia Kim, sono solo una viaggiatrice curiosa. Quello che ho riportato in questi articoli  è il frutto di quello che ho visto coi miei occhi e delle conversazioni che ho avuto con i nordcoreani. Nulla è inventato e nulla è romanzato.

Cosa sapere prima di andare in Corea del nord: come prepararsi per il viaggio, cosa fare e cosa NON fare sara caulfield

Guarda il travel vlog del mio viaggio qui sotto.

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ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO

TOUR OPERATOR
Innanzi tutto il viaggio in Corea del Nord è un viaggio molto particolare, un viaggio che non  può essere paragonato a nessun altro e soprattutto un viaggio che NON può essere organizzato da soli su internet. Non è possibile prenotare da soli voli  per Pyongyang, né prenotare alberghi in Corea del Nord. Il sito della compagnia aerea di bandiera nordcoreana è consultabile online, ma l’acquisto dei biglietti è impossibile. Se cercate strutture alberghiere nella capitale su Booking, Agoda o su internet non troverete risultati. Ma la cosa fondamentale di cui avrete bisogno per entrare in Corea del Nord, e che sarà impossibile da ottenere da soli, è il visto d’ingresso.

È per questi motivi (e per molti altri in realtà) che bisogna affidarsi a un tour operator che vi guiderà passo passo nella preparazione al viaggio e organizzerà per voi tutto il necessario per partire. Ci sono poche compagnie (circa dieci o quindici al massimo nel mondo) che sono specializzate in viaggi in Corea del Nord, basta fare una ricerca su internet e le troverete. Io ho scritto a tutti i tour operator che ho trovato e poi ho scelto in base alla loro professionalità, velocità di risposta, disponibilità, reputazione e prezzo. Il viaggio in Corea del Nord è un viaggio molto serio e molto costoso, quindi valutate bene tutto. Alla fine ho deciso di partire con Uri Tours e devo dire che sono sempre stati molto rapidi nelle risposte anche fuori dall’orario di ufficio, hanno sempre fornito le risposte alle mie domande, nonché tutti i documenti ufficiali in tempo e le spiegazioni del caso. Elliott, il ragazzo che mi ha seguita, è stato sempre super esaustivo e gentilissimo. L’organizzazione è stata impeccabile, dall’inizio alla fine, loro hanno curato ogni dettaglio, io ho dovuto soltanto provvedere al mio volo a/r per Pechino. In DPRK loro si appoggiano a un’agenzia locale che organizza il tutto. Le guide che mi sono state assegnate in DPRK sono state fantastiche. Professionali, preparate, gentili, flessibili alle mie richieste last minute (che devono comunque sempre essere approvate dalla loro agenzia locale), simpaticissime (ci siamo fatte delle risate assurde insieme) e molto aperte alle mie mille domande, spesso anche un po’ sensibili.

Non amando i viaggi organizzati dagli altri (tantomeno dai tour operator) ho deciso di spendere di più e viaggiare da sola. Chiaramente con da sola intendo non facendo parte di un gruppo composto da altri viaggiatori, ma ho optato per un tour privato, in modo da essere padrona del mio tempo, senza dover aspettare nessuno. Sicuramente una scelta coraggiosa, in quanto sono stata l’unica occidentale a viaggiare con due guide e un’autista nordcoreani per una settimana. In Corea del Nord è assolutamente contro la legge andare in giro da soli, si è sempre scortati dalle guide nordcoreane che accompagnano il vostro tour, ma di questo vi parlerò meglio più avanti in questo articolo.

Una volta scelto il tour operator loro provvederanno a tutto il necessario per il vostro viaggio, prenotando il volo da Pechino a Pyongyang e il treno per il ritorno (se optate per questa scelta come me), faranno domanda per il vostro visto, arrangeranno tutti i servizi a terra come alberghi, ristoranti, guide e trasferimenti e vi guideranno passo passo attraverso tutta la serie di (tanti) step da completare prima di partire.

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VISTO PER LA DPRK
Ottenere il visto d’ingresso in Corea del Nord non è difficile, a meno che non si vada nel paese per altri scopi se non per il semplice turismo. Ai giornalisti, per esempio, è vietato l’ingresso. I fotografi (o chi lavora nei media) devono far presente la loro professione al tour operator che valutarà poi il caso. Essere stati in Corea del sud o in altri paesi non propriamente amici della DPRK (come USA o Giappone) non compromette l’ingresso in Corea del Nord. Lo stesso vale per la cosa inversa, in quanto il visto nordcoreano non verrà apposto sul vostro passaporto, ma sarà un foglio indipendente che verrà poi ritirato alla vostra partenza dalla Corea del Nord (PURTROPPO, perché io lo bramavo sul mio passaporto a vita e questa cosa mi distrugge).

ASSICURAZIONE MEDICA DI VIAGGIO
È obbligatorio comprare un’assicurazione medica che vi copra durante tutto il soggiorno, o meglio, che vi permetta di essere rimpatriati in caso di malattia grave o infortunio. In Corea del Nord le strutture ospedaliere sono piuttosto spartane e quelle più attrezzate non sono accessibili ai turisti, ma solo ai locali. Molte agenzie infatti nel loro “orientation pack”, cioè una sorta di memorandum dove spiegano le cose da fare e da non fare nel paese, sottolineano di prestare particolare attenzione a non farsi male per non dover ricorrere a cure mediche in loco. Senza assicurazione non potrete entrare nel paese, potrete fare domanda per il visto, ma poi dovrete comunicare gli estremi al tour operator, che a sua volta li comunicherà in DPRK.

Vi lascio l’assicurazione di viaggio di Heymondo che include anche copertura per spese mediche. Clicca qui sotto per ottenere un 10% di sconto.

VISTO PER LA CINA
L’unico modo per entrare in Corea del Nord è con voli da Pechino, Shenyang, Shanghai o Vladivostock, quindi bisognerà fare richiesta anche per il visto cinese (o russo nel caso di Vladivostock). Tutti raccomandano il visto due ingressi, piuttosto che quello all’arrivo (72 ore o 144 ore), perché sarete più tranquilli avendo già un visto sul vostro passaporto e non dovrete fare domanda in aeroporto, fare la fila (spesso interminabile), non dovrete sottostare agli orari degli uffici aeroportuali eccetera. Io ho applicato per il visto due ingressi proprio per essere stress-free.

VOLO CINA-DPRK
Si vola su Pechino e lì incontrerete il corrispondente del vostro tour operator (nel mio caso il mitico Elliott) che vi consegnerà il visto per entrare in Corea del Nord e da lì prenderete il vostro volo Air Koryo (la compagnia aerea nordcoreana). La Air Koryo è stata eletta compagnia peggiore con cui volare e “1 star airline” dal sito Skytrax, ma sinceramente a me non è sembrata così orribile. Durante il volo vi verranno consegnati tre diversi form da compilare: l’Entry/Exit (Immigration) Form, il Quarantine Declaration Form e Customs Declaration Form tutti e tre da consegnare all’arrivo a Pyongyang in tre diversi momenti.

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ARRIVO A PYONGYANG
Oltre che con l’aereo si può entrare nel paese anche con il treno che passa l’unico punto attraversabile del confine con la Cina nella città di Dandong. Io ho fatto questo viaggio (da Pyongyang a Pechino, passando per Dandong al ritorno, per 26 ore di treno complessive).
Atterrati a Pyongyang l’immigration scorre abbastanza veloce. Ricordate di listare per bene tutti gli oggetti elettronici che possedete, perché vi verrà chiesto di farli vedere agli ufficiali. Il cellulare non viene assolutamente sequestrato come mi era stato detto, ma viene tenuto per qualche minuto e riconsegnato.
Il vostro passaporto e visto vi saranno confiscati e tenuti dalla vostra guida per tutto il tempo. Vi saranno riconsegnati alla fine del tour prima di riprendere l’aereo (o il treno).

In Corea del Nord ci sono ambasciate di soli 19 paesi del mondo e quella italiana non è presente, quindi partendo per un viaggio del genere si accetta il fatto di non essere legalmente rappresentati in DPRK per qualsiasi evenienza. Quindi fate i bravi, ecco.

Dovrete tenere con voi le fotocopie di tutti i voli, i visti (Cina e DPRK) e del vostro passaporto, perché spesso vi verranno chieste copie cartacee da consegnare alle guide o agli uffici.

USCIRE DA PYONGYANG
Io ho deciso di lasciare il paese in treno, ma la procedura di immigrazione è la stessa anche in aeroporto. Gira voce che la polizia di frontiera controlli ogni foto e ogni video fatto in DPRK. Non è stato affatto così per me. Nessuno mi ha chiesto nemmeno di far vedere i miei oggetti elettronici e non, né di mostrare foto scattate. In treno la procedura è sicuramente più lunga che in aeroporto suppongo. Il treno si ferma al confine poco prima del fiume Yalu che separa la Corea del Nord con la Cina. Lì è vietato usare le toilette e scendere dal treno. Bisogna rimanere nel proprio scompartimento e aspettare che la polizia arrivi e controlli. Il passaporto con il visto viene ritirato da un primo poliziotto, un altro consegna due form da compilare che verranno poi presi dallo stesso dopo. La procedura dal momento dell’arresto del treno al momento della ripartenza è durata più di due ore.

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CONTANTI
Dicevano che ai turisti è vietato usare la moneta locale, il won nordcoreano, ma non è esattamente così, perché mi sono stati dati in resto dei won e li ho usati a mia volta. Non si possono certamente prelevare (non esisto bancomat in DPRK) né si possono cambiare. Si accettano euro, dollari americani e renminbi cinesi sia in forma di monete sia di banconote, che però devono essere di piccolo taglio (sarà più facile fare acquisti), nuove, non danneggiate, né scritte a penna o macchiate. In caso di acquisti il resto sarà sempre dato in euro, dollari americani o renminbi cinesi (raramente in won), in base alla disponibilità e può succedere che venga dato in diverse valute insieme. Non è possibile prelevare soldi dai bancomat né dalle banche, né tanto meno esistono banchi per cambiare i soldi e non si può pagare con la carta di credito, quindi dovrete portarvi tutti i contanti che pensate vi serviranno e un po’ di più.

COMUNICAZIONI E INTERNET
Le comunicazioni in Corea del Nord sono assolutamente ristrette e controllate. Il roaming del cellulare non funziona in DPRK, perché il network è diverso. Si può acquistare una sim card al costo di €250 per effettuare chiamate e telefonare all’estero costa circa €8 al minuto. Tutte le telefonate sono comunque assolutamente controllate. Non c’è wifi e internet è a solo uso dei militari e dei politici. Gli abitanti nordcoreani che dispongono di smartphone (non tutti) usano i dati 3g. Tutti i social media sono bloccati e inutile dire che la Corea del Nord ha un sistema internet tutto suo diverso da qualsiasi altro paese. Nell’albergo in cui alloggiavo io, il Koryo Hotel, ho potuto chiamare a casa e per 2 minuti di telefonata ho pagato poco più di €7.

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COSA NON SI PUÒ FARE IN COREA DEL NORD

La Corea del Nord è un paese con un regime totalitario molto rigido, i divieti sono parecchi, in caso di dubbio bisogna affidarsi alle guide per sapere meglio cosa fare o non fare.

FOTOGRAFIE E RIPRESE
Si possono fare foto e video in Corea del Nord, ma bisogna seguire delle vere e proprie leggi:
– le DSLR sono consentite a patto che la lente non superi i 150mm
– i droni sono vietati
– i binocoli sono vietati
– è vietato fotografare i militari, i soldati, i checkpoint, i veicoli militari e le installazioni militari
– è vietato fotografare i siti in costruzione e i lavori in corso (anche se io l’ho fatto e le guide erano d’accordo)
– quando si fotografa un monumento o un ritratto di un leader del paese bisogna fotografarlo nella sua interezza senza tagliare dall’inquadratura nessuna parte del corpo
– è vietato fare foto di nascosto quando vietato
– se la guida richiede di cancellare una foto, voi dovrete cancellare la foto
– è vietato portare nel paese radio di qualsiasi tipo e GPS

Non seguire queste regole metterà in pericolo il viaggiatore e le guide stesse.

DRESS CODE
Non c’è un modo preciso di vestirsi durante il viaggio, ma si richiede di vestire in modo presentabile in ogni momento della permanenza. I vestiti strappati, succinti, le scarpe aperte o comunque un abbigliamento eccentrico non sono accettati. Attenzione a non indossare loghi, frasi ricollegabili alla politica o slogan e nemmeno decorazioni raffiguranti la bandiera americana. La visita al Kumsusan Palace of the Sun è l’unico luogo che richiede un dress code formale, nonché uno dei vari siti dove è richiesto obbligatoriamente di inchinarsi. Per gli uomini camicia, pantaloni, scarpe chiuse e, se possibile, la cravatta. Per le donne un abito o una gonna (ma anche pantaloni), una camicia e scarpe chiuse. Assolutamente vietati i jeans, le magliette, i calzoncini, le scarpe aperte o da ginnastica. Non seguire questo dress code non vi permetterà di vistare il sito.

LIBRI E PUBBLICAZIONI
È severamente vietato introdurre nel paese qualsiasi pubblicazione (cartacea o digitale) riguardante la Corea del Nord o del Sud, incluse le guide di viaggio o le mappe del paese, qualsiasi testo scritto in coreano, la Bibbia o qualsiasi materiale religioso, pornografico o politico. Se si maneggiano quotidiani è vietato buttarli nel secchio, rovinarli e se sulla prima pagina è presente la foto di un leader è vietato piegarlo in coincidenza della foto per non creare una piega sul volto del leader stesso. In tal caso il quotidiano può essere arrotolato.

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CONVERSAZIONI
Quando interagite con i locali (per lo più saranno le vostre guide) evitate di parlare di politica, religione o qualunque argomento possa mettere in cattiva luce la Corea del Nord. Saranno tutti molto interessati a sapere della vita nel vostro paese, dal momento che ai nordcoreani è vietato viaggiare al di fuori del paese vorranno sapere di tutto. Io ammetto di aver fatto parecchie domande scomode, perché volevo sapere davvero il più possibile, creando a volte un lieve irrigidimento da parte delle guide, che a volte non hanno risposto oppure risposto in modo diplomatico. Non si sbilancerebbero mai in risposte troppo audaci o contro il governo.

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SCORTA
Sarete costantemente scortati per tutta la durata della vostra permanenza sul territorio nordcoreano. L’unico momento in cui sarete soli è nella vostra camera d’albergo. Non è permesso uscire dall’albergo da soli in nessun momento. In giro sarete costantemente tenuti d’occhio dalle vostre guide. Ho chiesto il perché di questo e mi è stato risposto che altrimenti un turista non sarebbe in grado di andare in giro, comunicare e visitare la città. Secondo me invece (e anche secondo loro, ma non lo dicono) i turisti devono essere costantemente monitorati affinché non facciano nulla di strano nel paese e siano controllati negli spostamenti. Certo, è anche vero che non sarebbe facile comunicare con la gente, ma non sarebbe certo la prima volta che un viaggiatore si trovi in una situazione difficile, a me è successo spessissimo in Asia. La loro giustificazione non regge.

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REGOLE E ATTEGGIAMENTO
La violazione delle regole comporterà provvedimenti seri tra cui multe, l’espulsione del paese e il più delle volte la carcerazione o la pena capitale. Nel 2016 uno studente americano, Otto Warmbier, venne arrestato e costretto a 15 anni di lavori forzati per aver rubato un poster di propaganda dal muro del suo albergo. Venne rilasciato 17 mesi dopo in stato di coma e morì pochi giorni dopo il suo rientro negli Stati Uniti. A seguito di questo triste evento infatti il governo americano ha annunciato il provvedimento che nessun cittadino americano (che viaggia con passaporto americano) potrà essere ammesso in DPRK.

VISITE A MUSEI E MONUMENTI
Musei e monumenti vengono sempre illustrati da una guida apposita, che spesso parla solo coreano e quindi la vostra guida dovrà tradurre tutto. Anche le didascalie sono in coreano. La guida spiega per bene tutta la storia e i vari dettagli  La mia teoria su questo incredibile controllo anche nei musei è che secondo me hanno paura si fraintendano delle informazioni cruciali o che il paese possa essere messo in cattiva luce. Insomma non lasciano spazio a interpretazioni. Davanti a determinati monumenti non si possono assumere pose particolari, ma bisogna stare dritti con le mani giù lungo i fianchi e senza indossare gli occhiali da sole.

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Credo di aver riassunto i punti salienti per la preparazione a un viaggio in DPRK. Nei prossimi giorni scriverò degli articoli dettagliati sul mio viaggio e su cosa fare in Corea del Nord.


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15 thoughts on “Cosa sapere prima di andare in Corea del Nord: come prepararsi per il viaggio, cosa fare e cosa NON fare

  1. Ciao Sara, aspettavo con molta curiosita’ questa serie di articoli, e sono molto contenta di leggere il primo!
    Ho seguito le tue storie su Instagram e inutile dire che come sempre mi hai fatto appassionare, e stavolta ad un paese di cui non sapevo quasi niente.
    Anche se probabilmente l’ho gia’ scritto in passato te lo ridico lo stesso: ammiro moltissimo la tua capacita’ di viaggiare da sola e la grande cura e preparazione che presti ad ogni dettaglio dei tuoi viaggi. Non avevo dubbi che avresti offerto un reportage fantastico!
    Curiosita’, che reazione ha avuto la tua famiglia quando ha saputo che saresti andata in Corea del Nord? Sapevano del tuo desiderio di visitare il paese?
    Un saluto.

    1. Ciao Holly, grazie mille come al solito per i comment carini e per i complimenti!
      La mia famiglia lo sapeva da tanto, erano al corrente che volevo visitare tantissimo la Corea del nord e non proprio a favore e contentissimi che io andassi lì, ma si fidano come sempre. Soprattutto sono mezzi rassegnati ahah
      Un abbraccio!

  2. Ciao Sara . Bell’articolo molto interessante e preciso. Sono sempre stato affascinato dalla Corea del Nord.Aspetto di leggerne altri. Mi indicheresti qualche blog? Ma alla fine quanto hai speso per un viaggio del genere?? ( Se vuoi dirlo…)

    1. Ciao e grazie mille 🙂 non saprei dirti esattamente che blog, ce ne sono pochissimi, io ho visto video su YouTube a manetta. Per quanto riguarda il costo del viaggio io ho speso in totale circa €3500.

  3. Ciao Sara, sono una nuova “follower” e ho iniziato a seguirti proprio con le stories sulla Corea.
    Ne sono rimasta davvero affascinata, forse perché le guardavo proprio ad un passo da lì, dalla mia camera di hotel a Seoul.
    Ci tenevo davvero a dirti che ammiro la tua determinazione, il tuo coraggio e la passione che metti nel fare e raccontare i tuoi viaggi.
    Volevo inoltre farti anche i miei complimenti per il tuo viaggio a Pechino. Ho vissuto lì per un po’, parlo cinese e per lavoro viaggio spesso in Asia e immagino quanto sia complicato viaggiare in un posto così senza capire nulla o senza poterti esprimere.
    Eppure questo non ti ha impedito di avventurarti in posti anche non propriamente turistici.
    Per dirti…quelle maledette tombe Ming io le ho visitate con persone del luogo, comodamente in auto e mai mai mai mi sarebbe venuto in mente di prendere un autobus!
    Quindi tanta stima davvero!
    Io viaggio sempre da sola per lavoro eppure mi sento di avere neanche un decimo della tua forza di volontà e del tuo “coraggio”!
    Grazie perché questo articolo mi ha dato una spinta in più!

    Un saluto!

    1. Grazie mille Valentina, mi fa davvero piacere che chi guarda le mie storie riesca a cogliere la mia essenza e soprattutto riceva una piccola spinta in più per essere avventurosi 😀 comunque sì, madonna quelle tombe Ming non le dimenticherò mai ahahah! Un abbraccio <3

  4. Ciao Sara, se hai voglia e la possibilità potresti scrivermi alla mia email ho diverse domande da porti riguardo questo tuo viaggio. grazie!!

  5. Ciao Sara, grazie per il bellissimo e dettagliato racconto!
    Ammetto che non è un viaggio facile, soprattutto per le tante regole e restrizioni (anche io sono abituata ad organizzare tutto da me e a viaggiare in solitaria zaino in spalla) ma non da meno è il costo che è veramente elevato.
    Ovviamente è un viaggio che mi piacerebbe fare quindi se ne avrò la possibilità in futuro non mi tiro indietro. Ho alcune domande per te.
    Una volta arrivata all’aeroporto di Pechino, mi sembra di aver capito che ti sei incontrata con Elliot che ti ha consegnato i documenti, e poi da li hai ripreso direttamente l’aereo per la Corea del Nord (mai chiamarla così!) dove agli arrivi hai trovato la tua guida ad aspettarti?
    In che lingua avete comunicato? In inglese?
    I pranzi e le cene le hai pagate sul posto al momento e in euro?
    Grazie se vorrai rispondermi e ancora complimenti..
    Ciao!

    1. Ciao e grazie mille!
      Per rispondere alle tue domande: sì alle prime due e no alla terza, perché pranzi e cene erano compresi nel pacchetto. Spero di esserti stata utile 🙂 ciao!

  6. Sei una simpaticissima Pazzzzzaaaaaa🤣
    Complimenti ho viaggiato con te attraverso questo video e ti ringrazio molto perché è stato bellissimo
    Brava e bella 👏👏

  7. Ciao Sara mi è piaciuto molto il tuo articolo
    Avevo un dubbio però tu hai detto che è vietato mostrare loghi e marche allora posso chiederti come hai fatto a indossare il north face e le converse? Grazie in anticipo

    1. Ciao e grazie mille! Diciamo che la questione dei loghi era più su loghi espressamente americani o invadenti, ecco! I miei erano ok ;D

  8. Ciao Sara, in primis i miei complimenti per questa guida e blog da te realizzato, ho sempre trovato affascinante la Korea, in secundis volevo capitr un paio di cose, le guide che erano con te parlavano inglese o italiano? Per i viaggi in gruppo e diverso da singoli? vi è la possibilità di visitare la zona di confine col sud?
    Che tipo di souvenir è possibile acquistare?
    Grazie mille per il tuo blog
    Cordiali saluti

    1. Ciao e grazie mille per i complimenti! Allora, le guide parlavano perfettamente inglese.per quanto riguarda i viaggi in gruppo ovviamente è un po’ diverso da quelli privati, come potrai immaginare, poi dipende da tour operator a tour operator. C’è assolutamente la possibilità di visitare la zona di confine col sud. Io non l’ho fatto, perché l’avevo già vista dalla parte sud coreana e volevo usare quel giorno per fare qualcosa di diverso.ci sono dei negozi di souvenir dove puoi comprare libri, poster, spille, calamite, giornalini vari, un bel po’ di cose. Grazie di nuovo e un saluto!

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